La famiglia COMPAGNONI FLORIANI ha remote e nobili tradizioni, e fu già chiarissima in tutto il Piceno. Secondo Cronisti e Storici insigni, si denominava anticamente Azzona o Attona, derivando il suo nome dalla Gens Actia. [1]. Di essa si trovano tracce già nell’ antica Città di Helvia Recina, distrutta nel corso delle invasioni barbariche, e della quale ancora oggi esistono le rovine nella vallata del fiume Potenza, in territorio di Macerata.
Famiglia d’ ininterrotta nobiltà, documentabile per oltre nove secoli: gli alberi genealogici risalgono ad un Actio o Attone del 1055, che militò per Leone IX contro i Normanni. [2]. Un Alberto, condottiero di Federico I°, il primo ad assumere il cognome dei Compagnoni (“cognomento Compagnonus”) risulta investito del titolo comitale di Villa Magna dal 1214. [3].
A seguito del matrimonio di Giuliano Compagnoni di Giovanbattista (1583 – 1637) con Angela di Pompeo Floriani, ultima della sua famiglia, si trasferiscono in casa Compagnoni il titolo di Conti Palatini del S.R.I., i beni, il cognome, l’arma, i titoli e i privilegi della sua casa: fra i quali, il predetto titolo comitale, conferito il 21 Ottobre 1622 dall’ Imperatore Ferdinando II° a Pietro Paolo Floriani, Castellano della Mole Adriana (Castel Sant’Angelo in Roma), Governatore dell’ arme dell’ Umbria, cavaliere Gerosolimitano, Colonnello Cesareo, condottiero ed insigne scrittore di cose militari e teatrali, ingegnere famoso, cui si debbono, le fortificazioni della città di Ferrara, della Floriana nell’ isola di Malta ed altre.
L’albero genealogico più antico della casa Compagnoni Floriani, realizzato da Pompeo Compagnoni Senior riporta le generazioni dal 1055 sino al 1600. Sul retro la seguente dicitura:
Albero gentilizio dell’antica famiglia
Compagnoni da Macerata compilato
già da Pompeo di Giuliano Compagnoni
Floriani celebre per la storia picena
circa l’anno 1638.
Fatto poi restaurare dal pronipote Mario
d’Ignazio di Pierpaolo nel 1792
Note
1 – (“Della gente Actia, donde la famiglia Compagnona”, del Rev.do P.re Giacinto Maria Granara, Inquisitor Generale d’Ancona noto alle stampe: manoscritto del 1600, esistente nell’ archivio privato Compagnoni Floriani ).
2 – ( Man. del Gradara, Reggia Picena di Pompeo Compagnoni ed in uno strumento dell’anno 1055 ).
3 – ( Man. del Gradara – Reggia Picena, e pergamena della Badia di Chiaravalle – Storia di Camerino del Lilli e scrittura dell’ anno 1239 ).